Il filu ‘e ferru, l’acquavite di Sardegna. Qualcuno lo chiama abbardente, l’acqua che arde, che brucia. Distillato di vinacce sarde tradizionali, inizialmente usato per secoli dai monaci come “cura per ogni male”, nel 1874 viene bandito dal governo Sabaudo. La distillazione casalinga a scopi commerciali diventa illegale. Saranno allora le donne sarde a produrre clandestinamente l’acqua che arde, nascondendola poi scavando buche nei campi. Per non perdere la produzione legavano un filo di ferro al collo della bottiglia per poi farlo spuntare qualche centimetro dal terreno.
Il Mirto, dal 1998 Prodotto Agricolo Tradizionale (PAT) e inserito nell’elenco ufficiale dei prodotti tradizionali con la denominazione di Mirto di Sardegna, prodotto secondo disciplinare.
Ottenuto dalla macerazione di bacche di mirto con la sola aggiunta di zucchero o miele. Simbolo della tradizione gastronomica della Sardegna, simbolo della cultura dell’accoglienza sarda.
Ma anche Sambuca, liquore al cioccolato, Limoncello, Liquirizia vedova nera, crema di mirto, crema di limoncello.